Il biogas: gli scarti degli allevamenti come “risorsa” rinnovabile

impianto Biogas

Anche i liquami, prodotti dagli animali durante l’allevamento, possono essere utilizzati come fertilizzanti agricoli o come fonti di energia rinnovabile, assicurando un considerevole vantaggio ambientale rispetto alla situazione in cui si usufruisca di fertilizzanti ed energia prodotti per altre vie “convenzionali” (dove, spesso, è l’azoto che la fa da padrone). Un uso alternativo dei liquami è costituito dalla sua trasformazione in biogas e digestato.

Che cos’è il biogas? Il biogas è una miscela, appunto, di gas composta per la maggior parte da metano (60%-70%) e anidride carbonica, prodotta dalla fermentazione  batterica anaerobica delle biomasse, cioè dei rifiuti vegetali (si pensi alle raccolte differenziate) e dai liquami di origine animale derivanti dagli allevamenti zootecnici. Dopo essere stato depurato dai composti indesiderati, è generalmente impiegato in impianti dedicati alla produzione di energia termica o elettrica come fonte energetica rinnovabile e, quindi, le emissioni di anidride carbonica dovute alla sua combustione non influiscono sul riscaldamento globale.

Il digestato, poi, ottenuto dagli impianti di produzione di biogas viene utilizzato come ammendante naturale per i terreni.

Tutto questo procedimento eleva lo scarto dell’allevamento a importante risorsa rinnovabile, consentendo di usufruire per intero del bovino, non più animale reo inquinatore ma scrigno prezioso per l’uomo e per l’ambiente.