La vicenda: esportazione in Russia

Negli anni Novanta la Acsal, una delle società del Gruppo Cremonini, ottiene una commessa comunitaria per l’esportazione di carne in Russia. Secondo la redazione di Report la società sarebbe stata coinvolta, all’interno di questi scambi commerciali, in una vicenda di carne pericolosa per la salute umana.

Ciò che non è stato detto è che gli accertamenti effettuati su tale carne, realizzati da parte delle autorità sanitarie italiane (Nas, Asl, Istituto di Ispezione degli alimenti di origine animale “Pietro Stazzi” dell’Università di Milano, Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna),  delle autorità sanitarie russe e dell’Institut Pasteur di Parigi, hanno attestato la totale salubrità dei prodotti.

Le indagini hanno escluso categoricamente la presenza di tossine nocive per la salute umana nei campioni di carne prelevati dalla partita oggetto del procedimento.

Le autorità sanitarie russe avevano inoltre disposto, oltre alle analisi di laboratorio sul lotto in questione, anche puntigliose ispezioni in loco presso lo stabilimento di produzione, al fine di controllare l’affidabilità di tutte le procedure riguardanti la sicurezza alimentare. I risultati dell’ispezione sono stati tutti favorevoli a Cremonini, tanto che le medesime autorità hanno autorizzato la commercializzazione dell’intera fornitura in questione, nonché di tutte le forniture successive. Stiamo parlando di diversi milioni di scatole di carne.

Purtroppo queste notizie non hanno avuto spazio all’interno della puntata. Questa assenza di imparzialità fa trasparire, a nostro giudizio, l’intento di confezionare un servizio orientato strumentalmente ad addebitare al Gruppo Cremonini una politica aziendale spregiudicata e priva di ogni scrupolo.