L’apporto calorico medio dei tagli di carne bovina maggiormente consumati in Italia è di circa 120 kg/kcal per 100 g, di cui circa il 20% del peso è costituito dalle proteine, con un andamento inversamente proporzionale al contenuto di grassi.
Per conoscere quali sono i tagli più magri, o utilizzare consapevolmente quelli più grassi, ed impiegarli a seconda delle diverse esigenze di consumo, è sufficiente seguire la tabella qui sotto riportata.
Generalmente le parti più magre del bovino sono rappresentate dai tagli del posteriore (quelle indicate dal colore rosso scuro).
Negli ultimi anni gli allevatori, maggiormente attenti alla qualità dell’alimentazione animale e alla selezione delle specie, sono riusciti a ridurre il contenuto di grassi presenti nella carne bovina (la seguente tabella mostra i grassi presenti in alcuni tagli nel 1996 e il calo degli stessi nel 2005):
Una dieta che include tagli magri di carne contribuisce, come vedremo nel prossimo post quando analizzeremo i nutrienti essenziali presenti in questo alimento, ad una migliore assunzione di proteine, selenio, vitamina B6, B12 e tiamina senza un conseguente aumento dell’apporto di grassi saturi e totali.