Inalca e il benessere animale

Inalca, la società del Gruppo Cremonini che presiede tutte le attività di produzione e di trasformazione nel settore delle carni, è soggetta direttamente alla normativa comunitaria sulle attività di macellazione (Reg. CE n. 1099/2009), che fin nella premessa prescrive che “gli operatori o il personale addetto all’abbattimento adottino i provvedimenti necessari a evitare e a ridurre al minimo l’ansia e la sofferenza degli animali durante il processo di macellazione o abbattimento, tenendo conto delle migliori pratiche nel settore e dei metodi consentiti dalla normativa. Il dolore, l’ansia o la sofferenza dovrebbero essere considerati pertanto evitabili quando gli operatori o il personale addetto all’abbattimento violano una delle disposizioni del presente regolamento o ricorrono alle pratiche consentite senza applicare i metodi più avanzati, procurando per negligenza o intenzionalmente dolore, ansia o sofferenza agli animali”.

Mezza copertina manuale

Attraverso dettagliate procedure interne Inalca assicura che all’interno dello stabilimento siano realizzate le migliori condizioni operative, ambientali, gestionali, a garanzia del rispetto del benessere animale.

Inalca svolge all’interno delle strutture proprie (Castelvetro, Ospedaletto Lodigiano) o partecipate (Realbeef) una intensa attività di aggiornamento e formazione degli addetti, nonché di monitoraggio della corretta applicazione delle norme cogenti e volontarie in materia di benessere animale.

Oltre alle disposizioni sul benessere animale al macello, tutte le normative nazionali e comunitarie pongono sempre maggiore attenzione verso le condizioni dell’allevamento, cioè l’ambiente in cui gli animali trascorrono la maggior parte della loro vita, e successivo trasporto degli animali (cfr. Reg. CE 1/2005).

Dato che l’allevamento rappresenta indubbiamente un caposaldo della filiera alimentare, Inalca rivolge una particolare attenzione verso i propri fornitori di animali. Il sistema Italia conta oggi oltre 60.000 allevamenti bovini. I macelli Inalca sono situati in Lombardia, Emilia Romagna e Campania, nel cuore delle aree di maggiore concentrazione di allevamenti bovini, rendendo così più agevole il conferimento da parte degli allevatori ed evitando agli animali stress da trasporto su lunghe distanze.

Inalca ha elaborato il manuale “Buone prassi per allevatori” con lo scopo di informare e coinvolgere direttamente gli allevatori sui principali requisiti normativi e sulle buone pratiche, utili ad una corretta gestione dei propri allevamenti, derivanti dall’esperienza di Inalca e della propria clientela di riferimento. Le informazioni sulla catena alimentare, che devono essere trasmesse dagli allevatori al macello, rappresentano un ulteriore elemento a garanzia della qualità e salubrità delle carni.

Inalca ha quindi avviato una azione di divulgazione del manuale “Buone Prassi Allevatori” distribuendolo ai propri fornitori di animali, i quali si rendono disponibili ad accogliere presso la propria azienda visite svolte o direttamente da Inalca tramite propri tecnici, o da organismi delegati dalla stessa. Il manuale “Buone prassi Allevatori”, inoltre, viene periodicamente aggiornato in relazione al progredire delle acquisizioni scientifiche in materia di benessere ed in caso di aggiornamento della normativa vigente.

Per quanto riguarda il trasporto degli animali, Inalca ha promosso e sostenuto l’adozione e l’applicazione delle “Linee guida pratiche per valutare l’idoneità al trasporto dei bovini adulti”, elaborate da EUROGROUP FOR ANIMALS, UECBV (European Livestock and Meat Trading Union), ANIMALS’ ANGELS, ELT (European Livestock Transporters), FVE (Federation of Veterinarians of Europe), IRU (International Road Transport Union) da parte di tutti i suoi fornitori. Questo documento è stato ufficialmente adottato dal Ministero della Salute italiano ed è disponibile sul portale dello stesso Ministero, oltre che sul sito di Inalca.

Scarica il manuale “Buone prassi per allevatori”.
Scarica la normativa europea sulle attività di macellazione Reg. CE n. 1099/2009.

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