Luigi Scordamaglia, AD Inalca (Gruppo Cremonini) risponde su questi temi in occasione di Cibus 2014, in un’intervista concessa alla tv emiliana TRC e andata in onda il 26 maggio 2014.
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La riscoperta del quarto anteriore del bovino: l’hamburger
Il quarto anteriore del bovino possiede tutti i requisiti per fornire un alimento ben calibrato sotto il profilo nutrizionale. Eppure in passato è stato un problema per i produttori di carne riuscire a sfruttarlo e a valorizzarlo.
La parte anteriore del bovino, al pari di quella posteriore, è di ottima qualità ma tradizionalmente più difficile da cucinare. Infatti le caratteristiche di questi tagli li rendono adatti per lo più a prodotti di lunga cottura (brasati, bolliti, stracotti), non più in linea con le tempistiche e le esigenze della famiglia moderna.
Oggi, invece, proprio grazie al quarto anteriore possiamo assaporare gli hamburger, pietanza assai amata da giovani e non.
Il seguente video ci spiegherà nel dettaglio il mondo della lavorazione delle carni e della produzione di milioni di hamburger.
Non solo carne: tutti i prodotti dell’allevamento [2° parte]
Il detto “non si butta via niente” non vale solo per il maiale, infatti, anche del bovino non si getta proprio nulla. Come abbiamo scoperto nella prima parte, al di là dell’uso principe in cucina, questo animale ha un valore d’utilizzo molto elevato perché nulla diviene vero “scarto”. Tutto viene recuperato per realizzare oggetti di largo uso e consumo da noi utilizzati, spesso inconsapevolmente, ogni giorno. Dai farmaci ai cosmetici, dai rivestimenti delle nostre auto e divani alle scarpe, dai fertilizzanti ai pet toys. Se possiamo consumare i pregiatissimi formaggi DOP (come il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano) o migliorare la qualità della vita a chi vengono impiantate valvole cardiache lo dobbiamo soprattutto al bovino. Neppure lo scarto vero e proprio è esente dal meccanismo di riutilizzo. Infatti, esso viene reimpiegato per la produzione di energia verde (biogas cogenerazione). Il video seguente ci illustra a 365 gradi il prezioso universo, spesso sconosciuto, di sottoprodotti possibili grazie a questo animale.